AGI - "L'Italia e l'Unione europea devono rafforzare le proprie capacità difensive per poter rispondere alle responsabilità in ambito Nato. Lo ribadisco in questa sede con la coerenza di chi da patriota ha sempre sostenuto un principio semplice: la libertà ha un prezzo e se fai pagare a un altro la tua sicurezza non sei tu a decidere pienamente del tuo destino e non c'è la possibilità stessa di difendere appieno i propri interessi nazionali". Lo dice la premier Giorgia Meloni, durante il premier time al Senato, rispondendo sul tema della Difesa europea.
"È arrivato il momento in cui la Nato prenda in maggiore considerazione il fianco Sud" dell'Alleanza.
"Rafforzare la Difesa non vuol dire occuparsi di potenziare gli armamenti che è comunque fondamentale", ha sottolineato la premier. "L'Italia raggiungerà nel 2025 il target del 2% del Pil" sulle spese della Difesa, ha garantito Meloni.
"Senza difesa non c'è sicurezza e senza sicurezza non c'è libertà", dice la premier, ricordando come il rafforzamento della Difesa sia "uno dei punti nel programma della maggioranza". "Mantenere gli impegni presi è fondamentale, lo faremo e lo facciamo", conclude.
La credibilità dell'Italia è dimostrata anche dal "rinnovato appeal dei titoli pubblici. Lo dice lo spread che piaceva tanto come elemento di valutazione a oggi è più che dimezzato rispetto a quando ci siamo insediati e qui parliamo di una cosa che in realtà è molto concreta perché uno spread più basso significa miliardi di interessi sul debito pubblico risparmiati dallo Stato con risorse che possono essere destinate ad altre esigenze, alla sanità, all'istruzione, al sostegno ai redditi più bassi".