20-11-2017
"Volevamo costruire insieme un soggetto di centrosinistra (a prescindere dal Pd), con la sinistra, il civismo, l'ambientalismo, il cattolicesimo democratico. Mdp ha scelto poi di fare la "cosa rossa", che al suo interno ha visioni diverse: da Fratoianni che dice "mai col Pd" a Bersani che dice "dopo le elezioni parliamo col Pd". Noi diciamo da mesi sempre la stessa cosa: per non consegnare il Paese alle destre, va ricostruito un nuovo centrosinistra, in discontinuità con il passato. E se uno spiraglio si è aperto in queste ore, più che la polemica col vicino di casa, ci interessa batterci fino all'ultimo per dare la cittadinanza italiana a un milione di bambini, la possibilità di una morte dignitosa e di curarsi togliendo i superticket". Lo dichiara Marco Furfaro, membro del coordinamento nazionale di Campo Progressista. "Ci interessa - aggiunge - verificare fino all'ultimo la possibilità di costruire un programma diverso per l'Italia, che combatta la precarietà e le diseguaglianze, che valorizzi l'ambiente e che riporti occupazione e opportunità. Il resto, essere stampelle del Pd o di una sinistra che sarà irrilevante, non ci interessa". "Il Paese non ha bisogno di slogan per battere le destre, ha bisogno di un centrosinistra nuovo e competitivo. Speriamo davvero di cuore che Mdp ascolti l'appello che anche oggi Giuliano Pisapia ha rivolto loro e scelga di giocarsi la partita fino in fondo e di lasciar perdere sterili polemiche che non fanno altro che allontanar ancora di più gli elettori", conclude.

Dopo l'incontro tra Fassino e Pisapia e la telefonata distensiva tra Renzi e Prodi, che ha 'avviato un percorso politico e programmatico per una nuova stagione del centrosinistra', a gelare gli entusiasmi oggi è l'assemblea di Mdp. "Penso sinceramente che Renzi sia un nome del passato, non del futuro", dice Roberto Speranza, il coordinatore del partito.

Stop anche da Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana: "A chi ci chiede l'alleanza, a chi ci chiama gufi e rosiconi, minoritari e irrilevanti, a quelli che ci chiedono alleanza nel nome del voto utile, se qualcuno ci chiede un incontro lo facciamo. Ma vogliamo dire a Fassino e Prodi, che il tempo è scaduto perché non ci sono ragioni politiche e culturali. Noi contro la destra lavoriamo ad una prospettiva incompatibile con questo Pd".

Mdp e altri "ci ripensino. Trovino o troviamo insieme il modo di non regalare il nostro Paese a chi l'ha rovinato tante volte", ha detto il leader di Campo Progressista, Giuliano Pisapia, a Bologna. Pisapia ha rivolto un "richiamo affettuoso di amicizia, gentile e non polemico e senza entrare nelle scelte degli altri. Perché in questo momento storico, si trovi il modo di fare, magari non tutta la marcia, ma almeno un pezzo di strada insieme".

La replica di Speranza non si fa attendere: "Noi stiamo sempre dalla stessa parte, lavoriamo a costruire un progetto alternativo alle politiche sbagliate degli ultimi anni. Più che cambiare idea noi non vorrei che sia Pisapia ad aver cambiato idea, spero proprio di no".

Bersani, non si va avanti con accrocchi e teatrini - "Per dirla con Catalano: l'unità è meglio... ma le cose sono un po' più complicate. A Walter e agli altri che come lui fanno appelli, ricordo che non ho sentito nessuno segnalare problemi nonostante le sconfitte degli ultimi 3 anni..mi si vuol riconoscere di avere uno straccio di idea di come battere la destra? Che avevo avvertito che c'era la mucca nel corridoio? Se restiamo in superficie con accrocchi e teatrini, la gente che ha ci ha mollati penserà: 'eccoli qua, portano acqua al solito mulino e il giorno dopo ricominciano..". Lo ha detto Pierluigi Bersani, a "1/2 ora in più" su Rai 3 dove ripete: "proporre aggregazioni senza contenuti, senza mettere una riga, senza rimettere in discussione politiche e metodi di governo, quella gente che vota altrove continuerà a votare altrove". Insomma, la gente "che è andata nel bosco, resterà nel bosco".

Candidato premier, Orlando: "Non c'è automatismo" - "Lo dice la legge elettorale. Non c'e' più un automatismo tra quello che e' indicato dalla coalizione e chi sarà il candidato premier. Su chi sarà il presidente del Consiglio ci sarà tempo e modo di discuterne, basta dare garanzie molto forti". Così il ministro della Giustizia Andrea Orlando all'Intervista di Maria Latella in onda su Skytg24 ha risposto alla domanda se ritenga possibile che non sia Matteo Renzi il candidato premier. "Ieri Renzi ha detto cose molto chiare", ha aggiunto, parlando della "pari dignità tra i componenti della coalizione".

"Non so su quali basi potrebbe esserci questo tipo di accordo se non per coltivata ostilità verso il Pd", commenta Orlando sull'ipotesi di un accordo tra Mdp e M5s. "Ho visto che Bersani li ha definiti un movimento di centro- ha aggiunto parlando ancora del movimento di Grillo- Io stento a vederla così perche sono antieuropei".

Calenda, Renzi può essere leader, ma non è scontato - "Continuo a essere convinto che se Renzi recupera l'idea di spiegare al Paese le cose in modo articolato e complesso possa essere il leader, ma non è affatto scontato, perché abbiamo perso un pezzo di fiducia nel Paese per eccessiva semplificazione". Lo ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, al festival 'Economia come'.